pubblicato nel numero 2018 anno 1/2

Emilio Cocco
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Keyword: Adriatic, leisure, sailing, tourism, seascape
La regione adriatica è un'area di frontiera ed è immaginata in modi diversi e per scopi diversi. Di fatto, la regione adriatica mantiene una combinazione ambivalente di unità e diversità sia in senso ecologico che in ambito socioculturale. Di conseguenza, le memorie culturali e le eredità civilizzate dell'Adriatico sono sfruttate a diverse scale e livelli dalle istituzioni contemporanee. Nazione-Stati, regioni, città dell'Adriatico in buona parte si riferiscono a un "immaginario adriatico" spesso nel quadro europeo generale. Questi sforzi di immaginazione istituzionale sono generalmente legati ad alcune aspettative di sviluppo, in particolare in alcuni campi come ecologia, politiche culturali, mobilità sostenibile, pesca e, ultimo ma non meno importante, turismo. Tuttavia, tale identità adriatica non funziona per lo sviluppo transnazionale, come alcuni potrebbero aspettarsi. Frizioni, incomprensioni e marginalità politica influenzano troppo spesso l'idea dell'Adriatico come un lago europeo. In questo articolo ho un punto di vista diverso e cerco di esplorare la costruzione sociale dell'Adriatico da un'altra prospettiva: quella della gente che attraversa i confini dell'Adriatico per turismo. La mia ipotesi è che si possa ottenere una visione alternativa e forse più realistica del contemporaneo "Paesaggio marino adriatico", comprendendo i comportamenti, i valori e le aspettative delle persone che si muovono attraverso e intorno al bacino adriatico a scopo di svago. Baso la mia analisi su un certo numero di dati quantitativi e qualitativi raccolti tra i turisti che navigano attraverso l'Adriatico nel 2009-2010, oltre ad un altro insieme di dati raccolti tra i velisti partecipanti alla regata "Barcolana" nel 2012.